Lyna 124 – Due messaggeri


Dopo neanche dieci minuti, la raggiunse Lyndon.

«Che cosa c’è?»

«Ti porto un invito. In quanto fratello di entrambi gli interessati, sei invitato alla cerimonia di investitura di Callion.» Scoppiò in una risatina. «Accidenti, devo dire che non mi aspettavo che fosse lui. E quanto è cresciuto!»

«Non verrò. Non posso farmi vedere da Callion, mangerà la foglia. E neppure tu dovresti farti vedere da lui, se possibile. Forse potrebbe non prestare troppa attenzione a un menestrello, ma io verrei sicuramente scoperta.»

«Naturalmente hai ragione. Ma è per questo che ho consigliato a Siella di tenere una cerimonia privata. Solo voi tre fratelli, oltre al signore della città. Io penso che vi raggiungerò attraverso qualche porta nascosta.»

«Sir Ander sarà presente?»

«Non ti preoccupare, Siella mi ha assicurato che possiamo fidarci ciecamente di lui. A quanto pare si interessa molto più alla musica che alla politica. Avrei dovuto capirlo, in effetti: è da quando sono qui che non fa altro che tartassarmi di domande e consigli su ballate e strumenti. Non che mi dispiaccia, del resto.»

«Quindi tu vorresti raccontare tutto a Callion e Siella. Non sono sicura di volerlo fare.»

«Penso tu abbia bisogno di altre persone, oltre a me, che sappiano chi sei e che conoscano tutta la storia. Penso tu abbia bisogno di fidarti di qualcuno.»

«Ho provato. E sai bene com’è andata a finire.»

«È diverso e lo sai anche tu. E poi, sono ancora convinto che presto Selina tornerà sui suoi passi.»

Lyna tacque pensierosa.

«Ti prego. Siella non fa altro che chiedermi dove sei e se stai bene. Finora le ho mentito perché sapevo che vi sareste riviste presto, ma non so come potrò nasconderle ancora la verità. Le voglio bene, e le vuoi bene anche tu e so che muori dalla voglia di rivederla. Per davvero, intendo.» Sospirò profondamente. «E poi c’è Callion. Sono certo che anche lui, nonostante tutto, sia preoccupato a morte per te.»

La donna cavaliere lo fissò a lungo negli occhi, come se sperasse di trovare una risposta alle sue domande nel riflesso che proiettava sulle iridi del fratello. «E va bene. Verrò.»

Il sorriso tornò immediatamente sul volto del menestrello. «So che non te ne pentirai. Allora a stasera.»

«A più tardi.»

L’uomo uscì dalla tenda con il suo usuale entusiasmo. Lyna se la sarebbe presa per la leggerezza con cui sembrava trattare le sue preoccupazioni, se non avesse saputo che quello era esattamente il modo in cui lui trattava i problemi complicati: con speranza e ottimismo, certo che una soluzione prima o poi la si sarebbe trovata.

La donna cavaliere scosse la testa sorridendo, ma il flusso dei suoi pensieri venne interrotto da una voce proveniente dall’esterno: «Sir Ladyloch?»

Perplessa, uscì dalla tenda. Si trovò davanti un uomo di corporatura media, vestito dei colori degli Hund, che guidava uno splendido cavallo per le redini. Senza una parola, questo si inchinò e le porse un piccolo contenitore cilindrico, utilizzato principalmente per trasportare pergamene.

Lyna ruppe il sigillo di cera, recante il marchio di Lady Hund su di esso, ed estrasse il messaggio. Consisteva di un solo foglio, con una breve intestazione in cima:

 

A Sir Lyndon-Alexander Ladyloch di Ladyloch:

la prego di trasmettere questa missiva alla giovane e coraggiosa dama che inconsciamente presi sotto la mia protezione il giorno in cui vi nominai campione della Rosa nera, e che da allora sono giunta ad amare dal profondo del cuore. Ricordatele che alla mia casa sarà sempre accolta come una figlia.

Lady Elanor Hund di Glede.

 

Inizialmente rimase confusa, non capendo a quale dama Lady Hund si riferisse, ma presto capì che la destinataria del messaggio era dopotutto lei stessa. Probabilmente, in un eccesso di cautela, aveva preferito non inviarle una lettera apertamente destinata a Lyna di Ladyloch. Allora continuò a leggere, rincuorata dall’affetto della nobildonna.

 

Carissima amica mia,

Lady Glennlie ha inviato pochi giorni or sono un messaggio qui al castello della casa di Vode, indirizzato a Sir Ladyloch. Il tono del messaggio era cordiale ma freddo, e riferiva che ella riteneva la carica di tutore che il cavaliere ancora ricopre poco più di un errore. Notando però che non era nelle sue facoltà ricusare l’attuale governatore del feudo, né prendere come marito un uomo da lei scelto senza il suo consenso, ella desidera comunicargli che ha sollecitato diversi cavalieri a sfidarlo, affinché possano subentrare alla sua carica o eventualmente prenderla in moglie.

Poiché, come ho visto durante la sua partenza da questo castello, Sir Ladyloch non porta più sul suo stendardo il simbolo del Glennhill, temo che possa prendere decisioni avventate a questo riguardo. Ti prego di impedirglielo a tutti i costi e di convincerlo a raggiungermi a Hundheim. Lì lo attenderà, oltre alla sottoscritta, un altro messaggero della dama del Glennhill, latore di una differente missiva a lui personalmente indirizzata, del cui contenuto non sono a conoscenza. L’unica cosa che il messaggero mi ha rivelato è che questo messaggio è di tono assai diverso rispetto all’altro, è che Sir Lyndon dovrebbe assolutamente leggerlo prima di fare alcunché. Confidando in una imminente visita da parte tua e di Sir Lyndon, gli ho chiesto di attendere qualche giorno.

Con amore,

Lady Elanor Hund di Glede.

 

Lyna rilesse una seconda volta l’intero messaggio, cercando di mettere ordine nei suoi sentimenti contrastanti. Una parte di lei voleva abbandonare ogni lotta, rifiutare pubblicamente la carica di tutore del Glennhill e piangere fino a non poterne più. Ma la sua parte più razionale si aggrappava disperatamente al miraggio di questo secondo messaggio, sperando ardentemente che fosse una qualche richiesta di riscatto di un bandito che aveva costretto Selina a mandare il primo messaggio, o un invito a mettere fine in qualche maniera a questa sciocchezza dei duelli, o qualsiasi cosa che le potesse rivelare che Selina in realtà avrebbe voluto rivederla.

Decise allora di rinviare ogni pensiero sulla vicenda al momento in cui sarebbe venuta a conoscenza di tutta la verità. Ovvero entro un paio di giorni, il tempo che avrebbe impiegato per raggiungere Hundheim cavalcando a rotta di collo e partendo l’indomani mattina.

Raggiunta una decisione, Lyna accantonò a forza il pensiero di Selina e tornò a concentrarsi sul presente.

«Ti affiderei un messaggio da riportare a Lady Hund,» disse al messaggero che attendeva ordini, «ma vedo che il tuo cavallo è stremato, e qui non ne troverai facilmente uno di ricambio. Inoltre, domani stesso partirò per raggiungere la Lady a Hundheim, e di conseguenza non c’è alcun bisogno che tu ti affretti a rientrare. Perciò prendi un giorno di riposo per te e per questo splendido animale, e rientra con comodo. Ci penserò io ad avvisare i tuoi superiori.»

Quello si inchinò ancora più a fondo. «Vi ringrazio, mio signore.»

«E io ringraziò te per la tua solerzia. Ora va a palazzo, e fatti portare un po’ di cibo. Di che ti mando io.»

«Grazie ancora, mio signore. E buon viaggio.»

Lyna lo guardò allontanarsi, perdendosi nuovamente per un istante nel pensiero della dama del Glennhill. Questa volta, però, si riscosse immediatamente e rientrò nella sua tenda per prepararsi per l’incontro di quella sera.

Si avviò per il palazzo indossando vesti semplici, anche se di fattura adatta al suo rango, e con il viso nuovamente nascosto dalla maschera che aveva utilizzato per il ballo, il giorno precedente. Le guardie del palazzo stavano per impedirle di passare, quando videro lo stemma ricamato sul suo vestito. Allora la condussero alla sala delle udienze in cui erano già presenti gli altri invitati ufficiali. Solo Lyndon doveva ancora arrivare.

Nel vedere la maschera sul suo volto Siella soggignò dal suo trono e si voltò a dire qualcosa a suo marito, che sedeva accanto a lei. Quello sembrava confuso, ma per nulla preoccupato della situazione quanto mai confusa. Callion invece la guardò perplesso, ma preferì non fare commenti.

Chiese invece a Siella: «Chi stiamo ancora aspettando? Ancora non ho capito perché hai voluto mantenere la cerimonia privata, tra l’altro.»

«L’ultimo ospite è la risposta alla tua domanda. E dovrebbe arrivare tra poco.»

 

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